La stimolazione di un singolo nervo periferico è stata impiegata per più di 30 anni nel trattamento del dolore . Con questa tecnica, l’elettrocatetere viene inserito direttamente adiacente al nervo periferico interessato. Classicamente, la stimolazione dei nervi periferici è una procedura che si applica a un singolo nervo e tenta di produrre delle parestesie che si estendono lungo il territorio di innervazione di quest’ultimo. Si tratta di un metodo per modificare la trasmissione degli impulsi elettrici intrinseci attraverso una stimolazione elettrica esogena. Il concetto su cui si basa deriva dalla teoria del cancello descritta nel 1965 da Melzack e Wall. La teoria afferma che la concomitanza di segnali nocicettivi e segnali innocui influenza i neuroni di secondo ordine per la trasmissione del segnale nocicettivo. La stimolazione del nervo periferico ha guadagnato popolarità come tecnica di neuromodulazione semplice ed efficace per il trattamento dei disturbi di distretti periferici e della cefalea cronica. Uno dei campi di applicazione più promettenti, infatti, è quello delle neuropatie del distretto cranio-facciale. Sperimentalmente, infatti, durante la stimolazione del nervo occipitale, sono state dimostrate utilizzando la PET variazioni di flusso ematico cerebrale all’interno della corteccia cingolata anteriore e pulvinar sinistra. Altri studi suggeriscono che la stimolazione dei nervi sopra- e infraorbitale può consentire di alleviare il dolore associato a nevralgia trigeminale. Le quattro indicazioni più comuni per la stimolazione dei nervi periferici applicabili alla regione craniofacciale che sono stati descritti in letteratura sono nevralgia trigeminale postherpetica, dolore neuropatico posttraumatico o post chirurgico che è legato ad un sottostante disfunzione dei nervi infraorbitario, sopraorbitale o occipitale e la cefalea occipitale o cervicogenica.

La conoscenza della posizione anatomica del nervo e della sua area di innervazione sono necessarie per il corretto posizionamento degli elettrodi. In genere, viene raccomandata la guida ecografica. In uno studio riguardante la stimolazione delle branche periferiche del nervo trigemino è stato usato un monitoraggio con potenziali evocati. Diversi case report hanno inoltre descritto l’efficacia della stimolazione nervosa sovraorbitaria anche nella gestione della cefalea a grappolo. Alla luce di questi dati, appare promettente l’uso della neurostimolazione periferica dei nervi sovraorbitario e infraorbitale per il trattamento di alcune forme di nevralgia trigeminale, producendo parestesie all’interno dell’area di distribuzione periferica del dolore. Sono stati ipotizzati diversi meccanismi d’azione per spiegare l’efficacia di questo trattamento: ad esempio un’azione indiretta sul complesso trigemino-cervicale (di cui fanno parte questi nervi periferici), la cui stimolazione può inibire la trasmissione nocicettiva centrale e dare una riduzione del dolore. Altri meccanismi proposti includono la conduzione elettrica sottocutanea, la stimolazione elettrica dell’unità miotomica o un parziale blocco del simpatico locale con alterazione del flusso sanguigno.