Dal sito https://www.pharmastar.it/home La ricerca sulla lombalgia in particolare sul dolore lombare, come lo chiamano gli inglesi low back pain, deve essere considerata prioritaria. E’ quanto emerge da una serie di pubblicazioni apparse sulla prestigiosa rivista “The Lancet” e in cui gli autori eseguono una carrellata delle possibili cause all’origine del problema e dei trattamenti disponibili. Nei lavori viene evidenziato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe includere la lombalgia nella “worldwide target list” e porre maggiore attenzione al problema.
La lombalgia colpisce circa 540 milioni di persone in tutto il mondo e la maggior parte viene trattata in modo non coerente con le linee guida sul trattamento.
Gli autori di questi articoli hanno analizzato il peso della lombalgia nel mondo (primo articolo) e come viene gestita (secondo articolo) per trarne delle conclusioni che cerchiamo di riassumere di seguito (terzo articolo).
Il peso globale della lombalgia aumenterà probabilmente nei prossimi decenni, specialmente nei paesi a basso e medio reddito. I costi di disabilità e assistenza sanitaria collegati alla lombalgia differiscono in modo significativo in tutto il mondo.
Per quanto riguarda l’origine nocicettiva esatta del loro dolore, la maggior parte delle persone non è in grado di individuarla correttamente ma è noto che bassi livelli di attività fisica, obesità e fumo sono legati all’insorgenza di dolore lombare.
La lombalgia è una “condizione complessa” collegata a fattori biofisici, comorbidità, meccanismi di elaborazione del dolore, nonché fattori psicologici e sociali oltre che a disabilità.
La maggior parte degli episodi di lombalgia non dura a lungo e non lascia un impatto duraturo; tuttavia, sono comuni episodi periodici che con l’andare avanti si intensificano.
La disabilità da lombalgia si verifica più frequentemente in persone in età lavorativa e con un forte impatto cresciuto del 54% dal 1990.
“Sebbene ci siano diverse iniziative globali per affrontare il problema della lombalgia come problema di salute pubblica, c’è la necessità di identificare strategie economicamente convenienti e specifiche per la gestione della lombalgia e per mitigare le conseguenze dell’attuale e proiettato onere futuro ” hanno sottolineato gli autori.
Il secondo articolo della serie ha riassunto evidenze di interventi per prevenire e curare la lombalgia, raccomandazioni da linee guida sulle best practice come quelle raccomandate dall’American College of Physicians e ha definito “soluzioni efficaci, promettenti o emergenti” e offerto modi per renderli migliori.
Gli studi che hanno esaminato la prevenzione del mal di schiena sono scarsi. Gli studi sulla prevenzione e il trattamento della lombalgia riguardano principalmente gli adulti nei paesi ad alto reddito; non è noto se le raccomandazioni risultanti possano essere implementate in bambini o pazienti in paesi a basso e medio reddito.
Le linee guida raccomandano terapie fisiche e psicologiche, autogestione e alcuni tipi di medicina complementare, e anche trattamenti farmacologici e chirurgici; non è raccomandato l’utilizzo regolare di imaging e altre indagini.
Un grosso problema riguarda l’accesso ai pronto soccorso, negli US si contano 2,6 milioni di visite di emergenza ogni anno con alti tassi di prescrizione di oppioidi e “uso liberale” di imaging, oppioidi, iniezioni spinali e chirurgia.
Secondo gli autori delle analisi diventano oggi cruciali, per cambiare comportamento e migliorare l’erogazione di cure efficaci, cambiamenti di sistema che integrano e supportano i professionisti della salute da diverse discipline e impostazioni di cura per fornire ai pazienti messaggi coerenti su meccanismi, cause, prognosi e storia naturale della lombalgia, così come benefici dell’attività fisica e dell’esercizio fisico “.
Buchbinder R, et al. Lancet. 2018;doi.org/10.1016/S0140-6736(18)30488-4.
Clark S, Horton R. Lancet. 2018;doi:10.106.S0140-6736(18)30725-6.
Foster NE, et al. Lancet. 2018;doi.org/10.1016/S0140-6736(18)30489-6.
Hartwigsen J, et al. Lancet. 2018;doi:http://dx.doi.org/10.1016/S0140-6736(18)30480-X.
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