Lombalgia, amitriptilina a basso dosaggio possibile opzione terapeutica

Dal sito “Pharmastar“: Nei pazienti con lombalgia cronica l’uso dell’antidepressivo amitriptilina a basso dosaggio ha ridotto la disabilità e diminuito l’intensità del dolore dopo 3 mesi, quindi potrebbe rappresentare un’opzione di trattamento, in particolare come alternativa agli oppioidi. È quanto emerge da uno studio randomizzato e controllato pubblicato su Jama Internal Medicine.

Le opzioni terapeutiche per la lombalgia cronica sono limitate, ha detto la ricercatrice principale Donna Urquhart della Monash University di Melbourne, in Australia. «Non ci sono prove che il paracetamolo, gli antinfiammatori e i narcotici funzionino, oltretutto questi ultimi sono associati a gravi effetti collaterali come dipendenza, depressione e morte. Il nostro studio ha dimostrato che l’amitriptilina a basse dosi tendeva a ridurre il dolore e la disabilità legate alla lombalgia e quindi, considerati nel loro insieme, i risultati suggeriscono che debba essere considerata un’opzione terapeutica».

Nessun consenso sulla pratica clinica
L’attività fisica rimane la raccomandazione di prima linea per aiutare le persone a gestire la lombalgia cronica, ma quando questo approccio non fornisce un sollievo sufficiente, può essere necessario ricorrere ai farmaci. Gli antidepressivi a basso dosaggio rappresentano una strategia diffusa nel “mondo reale” per trattare questo disturbo, fanno presente gli autori.

La mancanza di consenso in merito a questo utilizzo degli antidepressivi ha spinto il team della Urquhart a condurre uno studio controllato randomizzato utilizzando un comparatore attivo in 146 adulti. «Ci aspettavamo che la nostra ricerca avrebbe risposto alla domanda se l’amitriptilina a basso dosaggio fosse efficace per la lombalgia cronica», ha precisato la Urquhart.

I ricercatori hanno randomizzato i partecipanti in rapporto 1:1 a ricevere amitriptilina 25 mg o benztropina mesilato 1 mg. Hanno arruolato soggetti con dolore lombare cronico non specifico persistente per almeno 3 mesi tra aprile 2012 e giugno 2016, ai quali è stato consentito di fare uso delle cura abituale, inclusi analgesici non oppioidi o FANS. I partecipanti sono stati contattati telefonicamente a intervalli regolari per valutare i progressi e annotare eventuali eventi avversi e hanno ricevuto questionari a 3 e 6 mesi.

Amtriptilina a basse dosi efficace a tre mesi
Lo studio è stato completato dall’’81% dei partecipanti, che hanno riferito l’intensità del mal di schiena, un endopint primario, utilizzando una scala analogica visiva (VAS). Dopo 6 mesi l’intensità media aggiustata del dolore è diminuita di 12,6 punti nel gruppo trattato con amitriptilina, un risultato però non significativo rispetto alla riduzione di 4,8 punti nel gruppo benztropina mesilato in un’analisi intention-to-treat. Lo stesso per il miglioramento della VAS a 3 mesi.
Anche dopo la correzione dei dati mancanti, la differenza a 6 mesi nel dolore associato ad amitriptilina non era significativo.

Diverso invece il risultato ottenuto utilizzando il questionario sulla disabilità di Roland Morris: il gruppo trattato con amitriptilina a basso dosaggio ha registrato miglioramenti significativi della disabilità a 3 mesi rispetto ai pazienti nel braccio di controllo, anche se non a 6 mesi.

Nessuna differenza nell’astensione dal lavoro
Le assenze dal lavoro e l’impedimento a svolgere lavori retribuiti e non, è stato valutato tramite il Short Form Health and Labour Questionnaire. Al basale, il 25% dei partecipanti ha riferito di non essere andato al lavoro a causa della lombalgia e l’85% di non essere riuscito a svolgerlo. Nelle analisi a 6 mesi non state rilevate differenze significative tanto nelle assenze quanto nel mancato svolgimento delle mansioni.

È interessante notare che una percentuale maggiore di pazienti nel gruppo amitriptilina, il 55%, ha riportato un aumento della durata del sonno, rispetto al 16% del gruppo di confronto a 6 mesi (p<0,001).

Implicazioni cliniche
I ricercatori hanno fatto presente che il loro è il primo trial controllato in doppio cieco e randomizzato che ha esaminato l’efficacia di un antidepressivo triciclico a basso dosaggio per il trattamento della lombalgia cronica non specifica.

«Abbiamo scoperto che l’amitriptilina, prescritta a basse dosi, era ben tollerata», hanno scritto. «C’è stato un numero simile di prelievi a causa di eventi avversi per entrambi i gruppi, indicando che all’amitriptilina a basso dosaggio non erano associati effetti collaterali superiori a quelli del comparatore attivo».

«Anche se non abbiamo raggiunto il nostro endpoint primario di riduzione del dolore a 6 mesi, il trattamento ha portato a miglioramenti statisticamente significativi della disabilità con minimi eventi avversi, suggerendo che l’amitriptilina potrebbe avere un effetto terapeutico per la lombalgia», hanno aggiunto.

«Stiamo pianificando una sperimentazione multicentrica che ci consentirà di indagare su quali tipi di pazienti trarranno maggior beneficio dalla terapia antidepressiva a basso dosaggio», ha riferito la Urquhart. «Inoltre il nostro studio non includeva soggetti che assumevano narcotici, ma considerato il loro uso crescente nella lombalgia e i gravi danni a essi associati, nel nostro nuovo trial includeremo anche questi utilizzatori e valuteremo l’uso di questi farmaci».

Bibliografia

Urquhart DM et al. Efficacy of Low-Dose Amitriptyline for Chronic Low Back Pain A Randomized Clinical TrialAMA Intern Med. 2018;178:1474-1481

Author Info

MM

No Comments

Comments are closed.