Le infiltrazioni dell’articolazione del ginocchio sono una terapia efficace e largamente usata sia nelle infiammazioni che nell’artrosi. Possono venire iniettati diversi prodotti: soluzioni cortisoniche, acidi ialuronici, pappe piastriniche, ossigeno-ozono e altre sostanze. Ciascuna di queste ha un proprio razionale d’uso. L’ecografia, oltre ad aiutarci nella diagnosi, può essere utile anche nel guidare l’ago all’interno del ginocchio.
Quando infiltrare il ginocchio?
Quando, in una patologia non ancora chirurgica, nonostatnte gli sforzi terapeutici non invasivi (farmacologici, fisici e chinesioterapici) permanga il dolore e l’impotenza funzionale; dunque la terapia infiltrativa non è una terapia di prima scelta e soprattutto non deve rimanere l’unica ma essere accompagnata e seguita da altre proposte terapeutiche.
Quando non infiltrare.
Prima di tutto quando non è stata raggiunta una diagnosi certa. Spesso possono bastare gli RX e degli esami ematochimici, talvolta è necessario ricorrere ad una RMN. Esistono poi delle controindicazioni e delle condizioni di aumentato rischio alla terapia infiltrativa:
- le infezioni locali o generali;
- gli stati di immunodeficienza o immunosoppressione del paziente;
- le lesioni della cute sovrastante il punto di ingresso dell’ago;
- gonfiori eccessivi da stasi dell’arto da trattare (come nel linfedema severo);
- allergie del paziente verso qualcuno dei componenti della miscela da infiltrare, la più comune è l’allergia agli anenestetici, ma esiste seppur rara l’allergia al cortisone, l’allergia ai crostacei o alle proteine del pollo (da cui sono estratti alcuni acidi ialuronici);
- in genere tutti i pazienti con una storia di allergia sono da trattare con le molle (non con i guanti perchè potrebbero essere allergici al lattice);
- la terapia anticoagulante, a cui molti pazienti oggi sono sottoposti, non rappresenta una vera controindicazione ma una condizione di aumentato rischio per il possibile emartro, sanguinamento all’interno dell’articolazione, per cui sono necesssarie alcune precauzioni: ghiaccio e compressione nella sede dell’infiltrazione.
- il diabete non è una controindicazione ma una condizione di aumentato rischio da tenere fortemente in considerazione.
Attenzione anche alle artriti reumatiche che sono tutta un’altra storia e vanno diversamente trattate.
Che cosa viene infiltrato.
La scelta del prodotto o dei prodotti da utilizzare è dettata dal risultato che si vuole raggiungere e dalle condizioni dell’articoalzione da trattare. In caso di articolazioni particolarmente infiammate la scelta cade sul cortisone o per chi non può o non vuole usare tale farmaco si può ricorrere all’ossigeno-ozono, meno efficace del primo ma privo di effetti collaterali. Nel caso di un’articolazione non infiammata, o poco infiammata, l’acido ialuronico sarà di prima scelta. Esistono numerosi tipi di acido ialuronico (naturale costituente del liquido sinoviale che lubrifica le articolazioni), che possiamo raggruppare sotto quattro categorie principali:
- basso peso molecolare;
- medio peso molecolare
- alto peso molecolare
- cross-linked
Ogni classe ha le proprie caratteristiche, le prime sono più indicate nei gradi moderati dell’artrosi, le ultime nei gradi più avanzati. Recentemente sono entrate in uso le pappe piastriniche, ottenute direttamente dal sangue del paziente per centrifugazione, vengono poi iniettate all’interno delle cavità articolari o in tessuti sofferenti con buoni risultati, sovrapponibili a quelli ottenuti con l’ac. ialuronico. Sono più indicate nei soggetti giovani con lesioni circoscritte mentre l’ac. ialuronico, senz’altro più pratico, è da preferirsi nei casi di artrosi più estese e avanzate.
A cosa serve la guida ecografica?
In letteratura sono riportate delle percentuali di fallimento della terapia infiltrativa, per errato posizionamento dell’ago, che si aggirano, a secondo degli autori, dal 20 al 30%. Naturalmente in mani esperte queste percentuali tendono a scendere ma con l’ecoguida siamo ancora più sicuri di iniettare all’interno della cavità articolare e possiamo anche guidare l’ago fuori dalla sinovia per una maggire efficacia della terapia e un minor disagio del paziente.
Sotto una foto di un’infiltrazione del ginocchio sotto ecoguida: la freccia gialla sottolinea la traiettoria dell’ago che raggiunta la cavità articolare veicola l’acido ialuronico, indicato da una freccia celeste, nel recesso sovrarotuleo dove può fluire liberamente senza incontrare resistenza. La linea arancione in basso disegna il profilo del femore.