L’infiltrazione dell’anca è indicata nei pazienti affetti da osteoartrosi (coxartrosi). L’osteoartrosi costituisce la causa più comune di dolore a carico della regione coxo-femorale nell’adulto, particolarmente fra gli anziani: si tratta di una patologia cronica, caratterizzata dalla perdita di cartilagine articolare, sclerosi sub-condrale, deterioramento articolare ed alterazioni biochimiche e biomeccaniche della matrice extracellulare.
L’artrosi colpisce le cartilagini articolari, con interessamento secondario di osso, sinovia, capsula: interessa soprattutto i soggetti anziani e prevalentemente quelli di sesso femminile. Le articolazioni di anca, ginocchio, vertebre, sono più suscettibili nello sviluppare questa patologia. L’artrosi può essere:
1) Primaria, se è causata da fattori genetici ovvero idiopatica.
2) Secondaria, se è causata da fattori scatenanti quali traumi, interventi chirurgici o malattie reumatiche.
E’ stimato che il 25%-30% della popolazione oltre i 45 anni di età sia affetta da una forma di artrosi articolare. Dal punto di vista anatomico l’articolazione interessata da fenomeni artrosici presenta caratteristiche alterazioni cartilaginee, con assottigliamento, fessurazione e formazione di osteofiti marginali (protuberanze ossee) soprattutto nelle zone sottoposte al carico. I più caratteristici sono la limitazione funzionale e il dolore locale, con il tipico andamento oscillante nel corso della giornata: dolore all’inizio del movimento (mattina), remissione durante la giornata, riacutizzazione per affaticamento nel corso della sera. Il trattamento di tipo non farmacologico della gonartrosi comprende il calo ponderale, esercizio fisico mirato e un programma fisiokinesiterapico di supporto. La terapia farmacologica, volta a ridurre il dolore e la sintomatologia disfunzionale comprende l’utilizzo di farmaci anti infiammatori di tipo non steroideo (es. acido acetil salicilico, diclofenac, nimesulide etc.), analgesici a base di tramadolo-paracetamolo, la terapia infiltrativa locale con farmaci corticosteroidei, la viscosupplementazione con acido ialuronico e altre opzioni quali la terapia condroprotettiva orale a base di glucosamina e condroitinsolfato.
Le infiltrazioni prevedono l’utilizzo di farmaci corticosteroidi anti-infiammatori e derivati dell’acido ialuronico. A causa della profonda posizione anatomica dell’articolazione, della mancanza di punti di riferimento ossei per guidare l’iniezione e della presenza di fasci vasculo-nervosi intimamente associati, le operazioni di infiltrazione ed artrocentesi dell’articolazione dell’anca richiedono un supporto di guida visiva durante la procedura.
Tecnica di iniezione
Il paziente viene esaminato in posizione supina, con l’anca in intra-rotazione di 15-20°. Un trasduttore lineare convesso di 7,5 o 3,5 è utilizzato con una guida bioptica sterile collegata. L’articolazione coxo-femorale viene analizzata attraverso un accesso parasagittale anteriore, lateralmente ai vasi femorali. Il transduttore è allineato all’asse lungo del collo femorale, includendo l’acetabolo e la testa femorale. L’iniezione intra-articolare (IA) viene effettuata inserendo un agospinale G20 (9 cm), attraverso la guida bioptica, usando un approccio anterosuperiore. Con il software di guida bioptica in tempo reale, l’ago è successivamente introdotto all’interno della capsula articolare fino a livello della testa femorale. La preparazione di acido ialuronico iniettata ed il suo posizionamento intraarticolare è verificato mediante la visualizzazione diretta del fluido che appare iperecogeno. L’approccio antero-superiore parasagitale permette di eseguire l’iniezione sopra la testa femorale, così che il farmaco venga equamente distribuito sulla cartilagine della testa femorale e dell’acetabolo. È tuttavia possibile anche un approccio laterale, iniettando la preparazione nelle vicinanze della grande tuberosità trocanterica. Utilizzando la guida ecografica real time, il posizionamento dell’ago risulta più veloce, semplice e maggiormente accurato. Il corretto posizionamento dell’ago viene confermato visivamente dall’introduzione di un anestetico locale o soluzione salina ed in seguito dalla diretta visualizzazione del fluido viscoso di acido ialuronico iniettato. Quando l’iniezione viene praticata antero-inferiormente, è possibile iniettare la preparazione di acido ialuronico alla base del collo femorale ed è altrettanto possibile una completa evacuazione del fluido intra-articolare.