Recentemente è stata riportata una revisione sistematica di letteratura sulla presenza, nella ricerca e nella pratica clinica, di un sistema di classificazione del dolore nei pazienti oncologici. La revisione ha identificato sei sistemi di classificazione, ma solo tre di essi sono stati sviluppati e validati. I sistemi di classificazione includevano sia caratteristiche legate al dolore, che caratteristiche legate al paziente. La maggior parte dei sistemi erano mirati a predire la risposta al trattamento antalgico. Si può però affermare che i tutti sistemi di classificazione esistenti sono validati in modo parziale e che nessuno è diffuso nella pratica clinica.
Un sistema di classificazione recentemente prodotto da un gruppo di ricercatori canadesi prevede la presenza e la combinazione di cinque caratteristiche che definiscono differenti livelli di complessità di gestione del dolore: meccanismo del dolore (nocicettivo/neuropatico), dolore incidente (assente/presente), distress psicologico (assente/presente), comportamento di dipendenza (assente/presente), funzioni cognitive (integre/parzialmente compromesse/totalmente compromesse). Questo sistema è stato denominato “Edmonton Classification System for Cancer Pain” (ECS-CP), ed è stato sviluppato seguendo precisi step metodologici: studio pilota iniziale, studio multicentrico di validazione, studio di validazione del costrutto. Nel corso delle indagini, due ulteriori fattori sono stati sottoposti ad analisi secondarie per verificare un loro possibile ruolo di predittori: la tolleranza (testata tramite un indicatore surrogato, la percentuale di indice di escalation dell’oppioide – Opioid Escalation Index percentage (OEI%), e l’intensità basale del dolore. Mentre per la tolleranza non si è finora evidenziato un ruolo aggiuntivo ed indipendente, l’intensità del dolore alla valutazione basale sembra invece avere un ruolo predittivo in modo significativo rispetto alla complessità della gestione del dolore e al tempo necessario per raggiungere un controllo stabile del dolore. Pertanto è possibile che il suo ruolo vada ulteriormente indagato e che in futuro possa entrare a far parte del sistema di classificazione ECS-CP.
L’utilizzo di un sistema di classificazione del dolore potrebbe aiutare il clinico a individuare le caratteristiche che possono renderne complessa la gestione e rappresentare un fattore prognostico di difficoltà nel controllo. Tali caratteristiche, metodicamente ricercate e valutate, potrebbero costituire anche uno scenario utile a individuare quei pazienti per i quali siano indicati la consulenza o l’invio al medico di cure palliative o di terapia del dolore, sia per il dolore oncologico, che per il dolore non oncologico .
Fattori predittivi di “dolore difficile”:
- Pazienti più giovani
- Dolore neuropatico
- Dolore episodico o incidens
- Distress psicologico
- Abuso di sostanze stupefacenti, pregresso o in atto, con possibilità di utilizzo inappropriato degli oppioidi o di precoce tolleranza
- Impoverimento cognitivo con difficoltà di valutazione del dolore o ridotta tollerabilità ai trattamenti farmacologici
- Elevata intensità del dolore alla presentazione iniziale