L’idromorfone è un potente analgesico che agisce sul sistema nervoso centrale e appartiene alla classe degli oppiacei. Si tratta di un derivato della morfina ed è quindi una droga semi-sintetica. È un narcotico con utilizzo legale come antidolorifico e analgesico.

L’idromorfone è conosciuto in diversi paesi in tutto il mondo con i nomi commerciali Hydal, Sophidone, Hydromorfan, Hydromorphan, Laudicon, Hymorphan, Opidol, Palladone ed in Italia come Jurnista. È pericoloso per l’organismo se associato con l’alcool o con le benzodiazepine (specialmente il Clonazepam). Nella formulazione in gocce contiene l’acido acetico come eccipiente, che può portare ad un notevole potenziamento dei suoi effetti: l’idromorfone unendosi ai gruppi acetili può avere effetti simili, se non addirittura più potenti, a quelli dell’eroina.

Commercializzato da Janssen-Cilag, l’idromorfone è usato in medicina come alternativa alla morfina per l’analgesia. È tra gli stupefacenti antitosse (farmaci bechici) per i casi di tosse secca, dolorosa, e parossistica derivanti dalla continua irritazione bronchiale dopo l’influenza o altri disturbi correlati all’apparato respiratorio. Ha ampio utilizzo come terapia del dolore, specialmente nelle cure palliative.

In generale, è considerato il più forte dei farmaci oppioidi naturali-sintetici, ed è stato sviluppato poco dopo la diacetilmorfina (eroina), poi rimossa da un uso clinico per questo scopo. L’efficacia dell’idrocodone come antitosse e analgesico può essere dovuta in parte alla sua parziale conversione in idromorfone nel fegato.