Una terapia cognitiva basata sulla consapevolezza ed adattata per le emicranie (MBCT-M) migliora la disabilità associata alle emicranie stesse, ma non riduce la frequenza delle cefalee o l’intensità del dolore.
Lo dimostra uno studio randomizzato condotto su 60 pazienti da Elizabeth Seng dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, secondo cui comunque il fatto che i pazienti possano migliorare il modo in cui vivono la propria vita quotidiana anche senza modificare la frequenza degli attacchi o l’intensità del dolore è rimarchevole.
Le terapie comportamentali complementari ed integrative possono supportare il trattamento medico dell’emicrania promuovendo specifiche capacità gestionali per questo disturbo.
Più del 50% dei pazienti con cefalee gravi afferma di farne uso nella forma di tecniche di rilassamento o feedback. La consapevolezza consiste in una tecnica di regolazione dell’attenzione che implica una coscienza non giudiziale del momento presente. Gli studi precedenti hanno dimostrato che la terapia cognitiva basata sulla consapevolezza può incrementare la tollerabilità del dolore ed il coinvolgimento in attività significative nonostante la presenza di sintomi.
Si presumeva che i benefici maggiori di questa tecnica si riscontrassero nei pazienti con emicrania cronica, ma lo studio ha rivelato che il punteggio alla scala MIDAS risulta ridotto soltanto nei pazienti con emicrania episodica.
Durante il trattamento due pazienti hanno riscontrato un vivido ricordo di un’esperienza traumatica. Anche se essi hanno continuato il trattamento e risultavano soddisfatti al suo termine, i ricercatori suggeriscono di avvertire di questa possibilità i pazienti con anamnesi di traumi.
Nelle indagini future i ricercatori vorrebbero esplorare il ruolo della telemedicina nell’addestramento alla consapevolezza e determinare altri metodi per incorporare interventi basati su di essa nella pratica clinica.
I neurologi che si occupano del campo delle cefalee sono stati sempre interessati ai fattori stressanti dei primi anni di vita dei pazienti, in quanto essi possono portare ad emicrania, fibromialgia ed altre sindromi dolorose nelle fasi successive.
Questi soggetti presentano anche un elevato rischio di problemi vascolari, come ictus ed attacchi cardiaci.
Il presente studio aiuta a spiegare ciò che la consapevolezza può fare per alterare la risposta allo stress associata alle emicranie, ma date le scarse evidenze dei benefici della consapevolezza sull’emicrania, è difficile trovare finanziamenti per queste ricerche, e per questa ragione i risultati contro intuitivi del presente studio sono particolarmente utili.
Fonte: American Headache Society (AHS) Annual Meeting 2019
No Comments