In pazienti con sindromi da dolore refrattario di origine centrale (neuropatico),la stimolazione della corteccia motoria sembra un’opzione terapeutica promettente. E’ quanto evidenziato in un lavoro olandese pubblicato su PLoSone.
La stimolazione della corteccia motoria (MCS) è stata introdotta come trattamento di ultima istanza per il dolore neuropatico cronico. Nel corso degli anni, la MCS è stata utilizzata per il trattamento di varie sindromi dolorose, ma non è noto il follow-up a lungo termine.
In questo lavoro sono stati riportati i risultati dell’applicazione della MCS dal 2005 fino al 2012 con un follow-up di 3 anni. Il trattamento è stato applicato a pazienti che soffrivano di dolore neuropatico cronico.
L’effetto analgesico è stato determinato come successo dalla diminuzione dell’intensità del dolore sulla scala analogica visiva (VAS) di almeno il 40%. Le modifiche nei regimi farmacologici sono state monitorate con l’uso della scala di quantificazione del farmaco (MQS).
Sono stati anche rilevati parametri di stimolazione e complicazioni. L’interferenza del dolore con la qualità della vita (QoL) e l’Indice di qualità della vita (QLI) sono stati determinati con l’uso di un sottogruppo specifico di domande dal punteggio MPQ-DLV.
Nello studio sono stati inclusi un totale di diciotto pazienti con età media di 59 anni; il valore medio del punteggio ottenuto sulla scala analogico visiva (VAS) preoperatoria è passato da 89,4±11,2 a 53,1±25,0 dopo tre anni di follow-up (p<0,0001).
Dopo 1 mese è stato osservato un punteggio medio VAS di 59,2 ± 21,4 (p<0,0001) con un sollievo dal dolore clinico rilevante (livello 1 e 2) nel 38,9% dei pazienti.
Dopo 6 mesi, è stato osservato un punteggio medio VAS di 58,3 ± 20,9 (p<0,0001); dopo 1 anno, i risultati più ottimali sono stati osservati con un sollievo dal dolore clinico rilevante nel 44,4% dei pazienti e un punteggio medio VAS di 56,1±29,6 (p<0,0001).
Dopo 3 anni di MCS, è stato osservato un punteggio medio VAS di 53,1±25,0 (p<0,0001).
Una riduzione del dolore clinico rilevante è stata osservata nel 38,9% della popolazione descritta dopo 3 anni di follow-up con una riduzione media della VAS di 36,4 punti. Tutti e 7 i pazienti che hanno risposto in maniera ottimale all’MSC hanno mostrato sofferenza a causa di lesioni nel sistema nervoso centrale.
Per quanto riguarda tutti i pazienti con lesioni da dolore centrale (n=10) e lesioni periferiche (n=8), è stata osservata una differenza significativa nella risposta alla MCS (p=0,002).
I punteggi MQS e i punteggi QLI sono diminuiti durante il periodo di follow-up (p=0,210 e p=0,007, rispettivamente).
In conclusione, la MCS sembra un’opzione terapeutica promettente, nel lungo termine, per i pazienti con sindromi da dolore refrattario, intrattabile, neuropatico, specialmente nei pazienti che soffrono di dolore, causato da a lesione di origine centrale.
L’ottimizzazione della procedura diagnostica pre-operatoria e la selezione accurata del paziente può aumentare il tasso di successo di MCS. In secondo luogo, l’effetto della stimolazione della corteccia motoria non dovrebbe essere valutato solo misurando i punteggi del dolore da soli, ma anche da alterazioni nell’assunzione giornaliera di antidolorifici e qualità della vita.
Henssen DJHA et al., Long-term effect of motor cortex stimulation in patients suffering from chronic neuropathic pain: An observational study. PLoS One. 2018 Jan 30;13(1):e0191774. doi: 10.1371/journal.pone.0191774.
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