Dolore oncologico, nessun beneficio con l’aggiunta di cannabinoidi agli oppioidi

Dal sito “Pharmasta”:

Gli adulti che assumono oppioidi per controllare il dolore correlato al cancro non hanno riscontrato alcun miglioramento aggiungendo i cannabinoidi alla loro terapia standard rispetto al placebo, secondo i risultati di una revisione sistematica e di una meta-analisi pubblicata sulla rivista BMJ Supportive & Palliative Care.

Il dolore correlato al cancro colpisce circa tre pazienti su cinque affetti da cancro e sottoposti a terapia antitumorale e nove pazienti su dieci con malattia avanzata, hanno riportato gli autori dello studio. Ricerche precedenti hanno evidenziato che i pazienti oncologici fanno uso di cannabinoidi soprattutto per migliorare il controllo del dolore.

«C’è un crescente interesse pubblico nei confronti della cannabis e dei cannabinoidi e i pazienti che soffrono di dolore da cancro ne fanno sempre più richiesta» ha affermato Jason Boland del Wolfson Palliative Care Research Centre presso la Hull York Medical School in UK. «Inoltre l’uso medicinale della cannabis è già legale in 40 paesi e in 29 stati Usa. Di recente sono stati pubblicati numerosi studi di alta qualità, quindi eseguire una revisione sistematica con una meta-analisi è stato il passo successivo per rafforzare le evidenze della pratica clinica».

Revisione sistematica e meta-analisi
Come definito dagli autori «l’outcome primario in questa revisione sistematica era il cambiamento assoluto nell’intensità media del dolore, che è un esito più sensibile di un outcome dicotomico, come per esempio la percentuale di partecipanti che segnalano un sollievo dal dolore del 50% o superiore dal basale alla fine dello studio. Lo scopo era determinare gli effetti benefici e negativi dei cannabinoidi rispetto al placebo o ad altri agenti attivi per il trattamento del dolore correlato al cancro negli adulti coinvolti in studi randomizzati e controllati».

Gli studi ritenuti ammissibili per la meta-analisi erano quelli randomizzati che confrontavano l’effetto dei cannabinoidi con il placebo o altri agenti attivi per il trattamento del dolore correlato al cancro nei pazienti adulti, e il cui outcome primario era il dolore. Sono stati esclusi i trial che includevano pazienti sottoposti a chirurgia, volontari sani o animali, che non erano randomizzati e controllati e che non avevano il dolore come outcome principale.

Nessun beneficio sul dolore con i cannabinoidi
Gli studi inclusi nella revisione sistematica hanno coinvolto un totale di 1460 pazienti. I punteggi medi del dolore nella scala di valutazione numerica non presentavano differenze significative tra i pazienti che assumevano cannabinoidi rispetto al placebo (p=0,14), un risultato confermato anche quando sono stati considerati solo gli studi di fase III (p=0,80).

Inoltre i cannabinoidi erano associati a un rischio maggiore di effetti collaterali rispetto al placebo, quali sonnolenza (odds ratio, OR=2,69, p<0,001) e vertigini (OR=1,58, p=0,05).

«Perché un farmaco sia utile, deve comportare un beneficio complessivo netto in cui gli effetti positivi (analgesia) superano gli effetti collaterali. Nessuno degli studi di fase III inclusi ha evidenziato benefici con l’uso dei cannabinoidi. Uno degli studi di fase II ha mostrato miglioramenti nell’outcome primario, mentre un altro ha dato risultati negativi, anche se un esito secondario è risultato positivo, ma una volta riuniti statisticamente non è emersa alcuna riduzione del punteggio del dolore con i cannabinoidi» hanno concluso gli autori.

«Invece con l’uso dei cannabinoidi abbiamo rilevato effetti collaterali e abbandono degli studi significativi. Quindi, sulla base di evidenze a basso rischio di parzialità, i cannabinoidi non possono essere raccomandati per il trattamento del dolore correlato al cancro».

Bibliografia

Boland EG et al. Cannabinoids for adult cancer-related pain: systematic review and meta-analysis. BMJ Support Palliat Care. 2020 Jan 20.

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MM

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