Cannabis: reumatologi, contro dolore non efficace in tutti i pazienti

Cannabis terapeutica per combattere il dolore nei pazienti con malattie muscolo-scheletriche, come l’artrite? “Le prove della sua efficacia sono deboli. La letteratura scientifica ha dimostrato, per esempio, che nella fibromialgia, nel dolore alla schiena, nel dolore neuropatico, non ci sono grandi differenze rispetto al placebo. Detto questo, esistono specifici casi clinici in cui i trattamenti a base di cannabis si sono dimostrati utili, su base individuale. Questo ci deve spingere ad approfondire quali pazienti rispondono meglio a questo farmaco, e a selezionare quindi i migliori candidati alla terapia”. A parlarne è stato Serge Perrot, docente di Farmacologia clinica alla Paris Descartes University e direttore del Centro dolore del Cochin-Hotel Dieu Hospital di Parigi (Francia), in occasione del Congresso europeo di reumatologia (EULAR) di Madrid.

 “Stanno emergendo inoltre dati – ha proseguito – che suggeriscono come i medicinali a base di derivati della cannabis possano essere efficaci per condizioni come l’ansia, la depressione, la perdita di appetito, piuttosto che specificamente contro il dolore. E molti pazienti con malattie reumatologiche hanno a che fare spesso con questi problemi, per cui il tema si fa rilevante”.

“La sonnolenza associata con questi prodotti – ha detto Steve Alexander, professore di Farmacologia molecolare all’università di Nottingham (Gb) – può essere di grande beneficio, in quanto un miglioramento del sonno influenza il modo in cui i pazienti valutano poi il loro livello di dolore. E’ un discorso molto vasto e il messaggio che deve derivarne è comunque di speranza: ci sono circa 85 trial clinici in corso su cannabinoidi in una varietà di condizioni, dalla sindrome di Tourette allo stress post traumatico. Non tutti avranno successo, ma se anche una modesta proporzione di questi lo avrà, sarà un importante risultato”.

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MM

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