Nella Burst Stimulation, un treno ravvicinato di impulsi ad elevata frequenza seguito da un plateau viene veicolato attraverso l’elettrodo epidurale al midollo spinale, senza generare le parestesie tipiche della SCS convenzionale. Tale metodica nasce dal concetto di mimare il fisiologico “burst firing” del sistema nervoso centrale. L’innovazione permette quindi lo svolgimento di studi in doppio cieco placebo controllato che hanno evidenziato la riduzione di back, limb e general pain maggiore rispetto alla SCS convenzionale. Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia preliminare anche in pazienti con Failed Back Surgery Syndrome (FBSS), neuropatia diabetica (PDN) e nei pazienti con FBSS poor responder alla SCS convenzionale. L’analisi EEG della burst stimulation ha rivelato una maggiore attivazione della parte anteriore dorsale della corteccia cingolata rispetto alla SCS convenzionale, a differenza della quale non agirebbe a livello spinale mediante meccanismi GABAergici. Sembra che l’efficacia della metodica dipenda in gran parte dal numero di cariche elettriche veicolate al midollo spinale durante la neurostimolazione.